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Dott.ssa Filomena Petrazzuolo - Psicologa Psicoterapeuta - Dott.ssa Filomena Petrazzuolo - Psicologa Psicoterapeuta

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Crisi esistenziali


Che la psicoterapia sia uno strumento utile nei diversi disturbi clinici e nelle varie patologie psicologiche, è cosa certa. Ma come considerarla di fronte a tutti quei turbamenti dell’animo, pure profondi, che rientrano nella dimensione "esistenziale", ossia agli stati di sfiducia profonda, di disorientamento, di perdita del significato della propria esistenza e del valore del vivere quotidiano, che usualmente osiamo chiamare "crisi esistenziale"?

Gli stati di disorientamento esistenziale, di indefinibile disagio di fronte alla propria esistenza, possono essere considerati un indesiderabile effetto collaterale della civiltà moderna, nella quale l’essere umano acquisisce la responsabilità individuale nelle scelte di vita e negli indirizzi del proprio pensiero. Li vediamo insorgere nelle fasi critiche della vita, soprattutto in quei momenti in cui il nostro sistema di valori e la nostra concezione del mondo entrano in crisi e non bastano più a renderci ragione dello sforzo del vivere quotidiano, delle sue fatiche, delle sue sofferenze, dei suoi piaceri, del significato degli eventi, del senso degli avvenimenti che si intrecciano in esso.
La crisi del proprio sistema di valori e della propria concezione del mondo, più o meno articolata, risulta un momento cruciale, delicato, spesso decisivo nella biografia di un individuo. È il momento in cui un individuo cambia le impostazioni della sua vita, rivoluziona il suo modo di pensare, rivede le sue posizioni di fronte a questioni che sembravano definitivamente sistemate, muta i suoi atteggiamenti, scopre nuovi interessi e abbandona i vecchi, trova nuovi valori, nuove ragioni, nuovi orizzonti.

La "crisi", termine che in oriente traducono con "opportunità", è pertanto un momento potenzialmente positivo, poiché tale dobbiamo considerarla se la vagliamo alla luce del suo possibile esito, del suo risultato finale: la trasformazione del vecchio in nuovo, il rinnovamento delle energie interiori, la rigenerazione dello spirito. Pensata in questa luce, la soluzione della crisi appare come la giustificazione del suo stesso formarsi: non conclusione virtuosa di una crisi accidentale, ma essenza stessa del problema, di cui il momento critico rappresenta la mera manifestazione.

Attraverso la presa di coscienza causata dalla crisi, la psiche può arricchirsi di un nuovo contenuto e operare in se stessa quella trasformazione che si è resa, evidentemente, necessaria.

Naturalmente, ove l'individuo in crisi si abbandoni allo sconforto, non si conseguirà facilmente la presa di coscienza, né si arriverà facilmente alla soluzione. Una concezione positiva della crisi, invece, consentirà di agire in modo costruttivo e ne accelererà la risoluzione.

Per coloro che, a causa di questa condizione di crisi, cercano aiuto nella psicoterapia, anche il terapeuta dovrà tenere conto di questa necessità. Alcune correnti della attuale psicoterapia, compresa la gestalt, possiedono, di fondo, una concezione che le rende particolarmente adatte a questo tipo di situazioni. Sono quelle che hanno una posizione - o meglio una filosofia di fondo - di tipo teleologico, in cui il fine dell’azione viene riconosciuto come "causa finale", ed è pertanto contrapposta alla posizione causalistico-meccanicista delle scuole di pensiero figlie del positivismo ingenuo post-ottocentesco, per le quali un evento è soltanto il risultato dell’azione meccanica della somma degli eventi precedenti. Naturalmente, anche l’azione terapeutica impostata sul pensiero meccanicista può portare ad una soluzione positiva: rimuovendo le cause del malessere, esso, quantomeno, si ridurrà, anche se rimarrà in ombra la sfera dei significati, di cui l’anima umana sembra proprio non poter prescindere.

La psicoterapia risulterà generalmente utile nelle situazione di crisi esistenziale, ma mi sento di affermare che sono particolarmente consigliabili quegli approcci che, per loro stessa impostazione, si dimostrano capaci di fornire risposte complesse e significative al bisogno di contenuti, di valori e di significati di cui è portatore, più o meno consapevolmente, l’individuo che si trova nel guado della crisi esistenziale.


tratto da: http://www.psicologiaonline.it/crisi_esistenziali.htm



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